Review: The Jelly-Bean

The Jelly-Bean
The Jelly-Bean by F. Scott Fitzgerald

My rating: 5 of 5 stars

Jim Powell è un “Jelly-Bean”, un mollaccione, un perdigiorno, come si dice solitamente in questi casi. Ultimo esponente di una famiglia che aveva un nome passa le proprie giornate tra lavoretti saltuari e bighellonamenti. In città è conosciuto e guardato dall’alto persino da quelle persone che non erano nessuno quando la famiglia era qualcuno. Ha un unico talento, per così dire: sa giocare ai dadi. Di natura timida e schiva ha sempre evitato le feste ma sarà proprio una di quelle feste che in gioventù, ai tempi della scuola per intenderci, aveva tanto accuratamente evitato che, un giorno, anzi una sera, anni dopo, quando il nostro mollaccione è ormai tornato a casa dopo il periodo di ferma per la guerra, che segnerà, in un certo senso, un punto di svolta nella vita di Jim il mollaccione.
Verso la fine di questa festa infatti Jim aiuterà Nancy Lamar, una ragazza che lui conosce da lungo tempo, pur non essendo mai stato eccessivamente in confidenza, anzi non essendo mai stato un suo eccessivo simpatizzante, per così dire, ad evitare una pesante perdita al gioco dei dadi. Rientrato nel proprio alloggio, situato sopra l’autofficina nella quale il nostro mollaccione fa qualche saltuario lavoretto, Jim il mollaccione si rende conto che quella ragazza, Nancy Lamar, gli si è insinuata nella mente e nel cuore e questo gli provoca una sofferenza che mai aveva provato prima. Questa sofferenza lo porta alla decisione di cambiare vita radicalmente. Basta con Jim il mollaccione! È tempo di cambiare e di tornare ad essere una persona guardata con rispetto. Jim Powell si convince a lasciare la città per trasferirsi nella fattoria di uno zio su al Nord dove lavorerà, si impegnerà e, a tempo debito, coi soldi che ha da parte, potrebbe decidere di investire in quella fattoria, ritirandola e mandandola avanti in prima persona.
Queste sono le buone intenzioni di Jim Powell. Poi però, come sempre, “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” e basta la notizia che Nancy Lamar si è sposata poche ore prima per cambiare di nuovo tutte le carte in tavola. Troviamo infatti, alla fine, Jim Powell che, lungi dal lasciare la città, si infila in un bar dove sà di trovare alcune persone conosciute con le quali intrattenersi in passatempi squisitamente non costruttivi.

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