Salve a tutti!
Quella che state per leggere non sarà una vera recensione, anche perchè il libro di cui parlerò, quello di cui parlerò in modo particolare visto che non sarà l’unico citato, ovvero “Colpa delle stelle” di John Green, non ho ancora finito di leggerlo.
Questa sarà semplicemente una riflessione, abbastanza veloce, su un aspetto particolare di “Colpa delle stelle“.
I libri, soprattutto quelli più belli, fanno effetti strani.
A volte ci si ritrova a sorridere, quando non a ridere apertamente, anche nei momenti nei quali, effettivamente, non sarebbe o non sembrerebbe il caso.
E’ questo il caso, scusate il bisticcio di parole, di “Colpa delle stelle“, il meraviglioso libro di John Green lo scrittore che io ho scoperto ed amato con “Città di carta“.
L’ultima fatica editoriale di John Green, “Colpa delle stelle” appunto, ha una caratteristica che io reputo fantastica.
Pur essendo un libro che fa a più ondate venir il proverbiale groppo alla gola per via della vicenda narrata, la storia di una ragazza di sedici anni che si trova a dover combattere con un cancro ai polmoni, vi sono dei punti in cui non si riesce a non farsi cogliere dalla voglia, irrefrenabile, di sorridere quando non addirittura di ridere, se non a crepapelle comunque apertamente.
Come quando Hazel Grace, la protagonista femminile, e Augustus (Gus), il protagonista maschile scoprono che la parola “Okay” ha per loro delle risonanze “flirtanti”; o comunque quando Hazel Grace e Augustus si trovano a compilare l’annuncio per regalare l’altalena di Hazel perchè ormai, negli anni “Dopo Diagnosi”, la vista dell’altalena ed il ricordo degli anni da “Bambina Sana” le provocano nostalgia.
Queste sono solo le prime due di alcune scene spassose, mi scuso per il termine che non sarebbe adatto al genere di lettura che è “Colpa delle stelle“, che si trovano in questo nuovo e splendido romanzo del bravissimo John Green.
Un romanzo capace di scalare le classifiche di vendita ancor prima dell’uscita in libreria, solo con le prenotazioni.
E se un libro è in grado di riuscire a tanto un motivo ci sarà, non vi pare?
Anche per questa volta è giunto ormai il momento dei saluti!
Vi auguro un fantastico pomeriggio e vi do l’arrivederci alla prossima occasione!
Grazie ancora per l’attenzione!
A presto!
Con simpatia!
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