Review: L’assassino

L'assassino
L’assassino by Georges Simenon
My rating: 5 of 5 stars

Hans Kuperus, il dottor Hans Kuperus per l’esattezza, è un uomo ordinario, con una vita ordinaria che vive in una cittadina olandese. Un giorno il dottor Kuperus, da quella persona ordinaria che è sempre stato, si trasforma in un duplice omicida (tranquilli, non vi rovino alcuna sorpresa visto che il romanzo si apre, appunto, con la cronaca dell’assassinio anzi il duplice assassinio!).
Il dottor Hans Kuperus uccide infatti la moglie Alice e l’amante di lei il conte de Schutter, un libertino che viveva una vita senza troppe regole o inibizioni e che riusciva ad ottenere tutto quello che voleva, persino la presidenza dell’Accademia del Biliardo.
Ma cosa ha spinto l’ordinario e tranquillo dottore a compiere un simile gesto?
Il tutto è nato da una lettera anonima che il dottore aveva ricevuto un anno prima del “Gran Giorno” e nella quale una voce amica lo informava dell’abitudine della sua signora a trascorrere fuori buona parte delle notti nelle quali il dottor Kuperus si recava ad Amsterdam per la periodica riunione con i suoi colleghi biologi.
Il duplice assassinio è però un pretesto narrativo che Georges Simenon usa per farci immergere in una vicenda nella quale non vi saranno condanne o altro. Quantomeno non a norma di legge. Perchè, infatti, tutti in paese sanno tutto del povero assassino. Sanno dell’infedeltà della moglie, sospettano o meglio sanno che lui è il colpevole del duplice omicidio. Però sono persone che più che alla giustizia tengono alla reputazione del paese e quindi tutti, persino il giudice incaricato delle indagini, si limitano a consigliare all’assassino di fare un bel viaggio e magari, sono parole della moglie di uno degli amici del dottore e della sua defunta moglie, trovarsi “una bella vedova” con la quale accasarsi. Il più lontano possibile dal paese ben inteso.
Il dottore però, nonostante la tentazione lo colga qualche volta, se ne resta al paese e viene emarginato da tutti, tanto che finirà per crearsi un proprio piccolo mondo nel quale vivere, o meglio esistere.
Il romanzo “L’assassino” di Georges Simenon si discosta dal filone poliziesco per andare ad inserirsi nel cosiddetto giallo, o dramma, psicologico. La vicenda del dottor Kuperus appassiona il lettore e lo avvince dalla prima all’ultima pagina perchè, sebbene non ci sia un colpevole da scoprire, dato che questi è noto fin dall’inizio, restano comunque infinite sfaccettatura della vicenda, infiniti piccoli misteri, che Georges Simenon ci svela mano a mano che la vicenda si dipana.

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