“Ci sono luoghi che non soltanto parlano,
ma ci stanno anche ad ascoltare”
Guido Mattioni
“Ascoltavo le maree” di Guido Mattioni. Recensione a cura di Monica Pasero
Un attimo e tutto muta. Così è stato per Alberto protagonista di questa imperdibile storia d’amore e speranza. Nina, il suo unico grande amore muore. Lasciando l’uomo solo con l’ immenso dolore, in una casa e una vita piena di ricordi, che ora non sente più sua. Sopravvivere o lasciarsi morire? Sceglie la vita Alberto, e vola oltreoceano lasciando la sua grigia Milano e il suo vissuto. Destinazione “Savannah” Luogo a lui caro, scoperto anni prima insieme alla sua amata Nina. Dove ora decide di ricominciare.
Un viaggio alla scoperta di questa cittadina, ai luoghi che la contraddistinguono, ma soprattutto alle persone, all’animo e la semplicità di questa gente, che vive i suoi giorni lasciandoseli scorrere, proprio come fa il maestoso “Moon River “attraversando queste terre rigogliose, che profumano ancora di valori veri. E cosi è la sua gente, che sa deliziarsi del proprio tempo, godendosi appieno la loro esistenza, rallegrandosi nelle piccole cose. Immuni alla frenesia delle grandi metropoli, e sa cibarsi d’emozioni genuine, urlando al mondo che la vita è un’immensa e bellissima avventura, se la si vede sotto una luce diversa, fatta solo d’essenza e non di materialità.
Alberto seduto su di un vecchio pontile vivrà la vita a “Savannah” I personaggi, i ricordi e tutto ciò rende così eccezionale questa cittadina. Una narrazione onirica la sua, di un uomo che rinascerà, assaporando in questo lungo sogno la sua nuova esistenza.
L’autore è riuscito a cogliere il senso della vita stessa. In frangenti preziosi ci ricorderà il valore ogni secondo passato e quanto “Vivere “ veramente, non sia privilegio di tutti.
Un libro che senza dubbio ci darà spunti di riflessione, sull’importanza che ha la nostra forza d’animo e la necessità di rinascere per ritrovare la serenità perduta.
Ascoltavo le maree di Guido Mattioni, insegna quanto la gioia si possa trovare anche solo in un volo di merlo. (BlackBird)
Monica Pasero
Guido Mattioni
Mag 19, 2013 @ 14:57:09
Grazie Monica, e brava. Soprattutto perché hai saputo cogliere il senso e il significato ultimo del mio romanzo. Io infatti non voglio e non ho mai voluto lanciare messaggi – detesto anzi di tutto cuore quei tanti e troppi presuntuosi che lo fanno! – ma unicamente invitare chi avrà la bontà di leggermi a considerare che la navigazione della vita (simboleggiata dalla barca a vela che si vede in copertina) deve sempre continuare, qualunque cosa succeda. Se il vento non c’è, lo si può sempre creare con un mix di ottimismo, fiducia nel prossimo e soprattutto capacità di sognare. Perché se per i bambini sognare è un diritto, per gli adulti diventa un dovere. Ciao e in bocca al lupo per la tua carriera in mezzo alle parole
Guido
CristianParruccaRossa
Mag 19, 2013 @ 16:12:40
Ottima recensione, ha stimolato la curiosità che non mancherò di soddisfare 🙂
Vittoria Salati
Lug 07, 2013 @ 19:02:03
E’ vero hai stimolato anche la mia curiosità cara Monica !!!
Ma perchè la gioirnata è fatta solo di 24 ore ??????????
In bocca al lupo a Guido Mattioni per il successo del suo romanzo !!
Vittoria Salati
Giovanna Penati
Set 02, 2013 @ 07:15:25
Ho sentito l’intervista a Guido Mattioni a Radio 24 e mi ha dato tanta serenità e rafforzata la speranza che ho ancora. Ho un’età avanzata e guai fisici, ma mi dedico al volontariato per aiutare le persone sofferenti di disturbi psichici che hanno bisogno di sostegno e di affetto.Se nella dura lotta non ci fosse la speranza di ottenere per loro una vita migliore e vincere lo stigma che li circonda non si potrebbe continuare.
Grazie! Leggerò senz’altro il libro.
Giovanna