Vivere il romanzo

Salve a tutti!

Natalia Ginzburg e la critica letterariaIl protagonista di questa mia nuova recensione è un ebook appartenente alla serie de “I Corsivi” del Corriere della Sera. Da qualche tempo, infatti, il quotidiano di via Solferino, almeno questa è stata la sede storica del Corrierone Italico, ha avviato la distribuzione di una serie di ebook denominati, appunto, “I Corsivi“. Si tratta di volumetti in formato elettronico trattanti vari temi. Quello sul quale voglio soffermi ora è il Corsivo firmato da Natalia Ginzburg intitolato, come questo stesso intervento, “Vivere il romanzo“. In questo agile volumetto la mamma di “Lessico famigliare” si occupa di un argomento piuttosto spinoso in ambito letterario, ovvero la critica e i critici. Nel primo articolo che compone il trittico che da corpo a “Vivere il romanzo” la Ginzburg delinea quello che secondo lei dovrebbe essere il critico ideale. Per farlo si pone in amichevole contrasto con un suo amico, che nell’articolo viene citato con il solo cognome: Calligarich. Egli infatti sostiene che il critico ideale dovrebbe essere un giornalista così da poter parlare di un libro, un quadro, un brano musicale o una qualsivoglia opera d’ingegno come farebbe con un qualunque altro fatto della vita civile. La Ginzburg, invece, afferma che l’idea del critico come giornalista non le è gradita proprio per il rischio che i suoi giudizi siano eccessivamente asettici. Per lei il critico ideale dovrebbe riuscire a porsi al di sopra dell’opera giudicata e recensita ma dovrebbe, allo stesso tempo, esservi stato immerso profondamente.

Nel secondo brano che compone “Vivere il romanzoNatalia Ginzburg veste essa stessa i panni del critico nei confronti de “La Storia” di Elsa Morante elogiando il romanzo e la sua costruzione e criticando quanti vi ritrovavano tracce di Neorealismo o anche, per tipologia di personaggi e di ambientazioni, accenni all’opera di Moravia e Pasolini. Quanto al supposto neorealismo de “La StoriaNatalia Ginzburg smonta la tesi affermando che nel Neorealismo vi è una visione più in soggettiva degli eventi ed invece nel romanzo della Morante la visione è ben più ampia. Quanto alle somiglianze con personaggi e ambientazioni con Moravia e Pasolini la Ginzburg afferma trattarsi di semplici coincidenze marginali e che comunque nel Capolavoro della Morante tali ambientazioni e tali personaggi erano caratterizzati in una maniera nuova e diversa. L’ultimo terzo del volumetto è un dialogo a distanza con Tommaso Landolfi. A distanza in quanto per invidia e timidezza la Ginzburg non riuscì mai a rivolgere la parola a Landolfi e dovette così farne la conoscenza attraverso le sue opere, racconti e diari soprattutto.

Un ebook da leggere e meditare per entrare un po’ di più nel mondo della critica letteraria di qualità.

Grazie a tutte e tutti voi per la pazienza e l’attenzione e arrivederci alla prossima occasione!

Buona serata e, come sempre, Buona lettura!

Con simpatia! 🙂

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